Il Travel Retail: sempre più brand lo scelgono per essere competitivi

Stazioni e aeroporti sono diventati canali di sviluppo privilegiati per molti brand. Non a caso il mercato del travel retail è stato calcolato in 55,75 miliardi di dollari nel 2022 e si stima che entro il 2030 crescerà tra i 117,18 e i 175 miliardi di dollari. Ma che cos’è esattamente il travel retail e perché sta diventando sempre più una tendenza innovativa?

Che cos’è il travel retail

Per travel retail si intende l’apertura di negozi e ristoranti all’interno di stazioni, aeroporti e in generale di luoghi di “passaggio”, dove il target principale è il viaggiatore. I format che qui si sviluppano sono caffetterie, fast food, casual fast food, chioschi di prodotti tipici e in generale format di ristorazione veloce.

Ma anche negozi permanenti o temporanei legati alle “idee regalo”: dai souvenir ai beni di lusso come: borse, gioelli o abbigliamento di noti marchi fashion. Insomma, format che richiamano le abitudini di consumo di un target ben disposto a spendere perché “si sente già/ancora in vacanza”, con un potere d’acquisto diversificato per la molteplice provenienza geografica e che puntano quindi sul ricordo e sul racchiudere in un prodotto o servizio l’immagine tipica del luogo in cui il viaggiatore si trova. Tra i clienti Reno  Giovanni Raspini, brand di gioielli, ha incluso nel suo piano di sviluppo una maggiore espansione attraverso il canale travel, non più solo quello delle stazioni ma anche degli aeroporti.

Perché i brand scelgono il travel retail?

Le location del travel retail, vista la grande richiesta, stanno diventando sempre più selettive a partire dai loro canoni di affitto, in media molto più alti di quelli di un centro commerciale. Ma cosa spinge i brand ad affrontare questo ingente investimento? Innanzitutto, il canale del travel retail è sinonimo di visibilità internazionale, e come si è già detto, permette di intercettare un pubblico ampio e con un potere d’acquisto diversificato rispetto a quello sul resto del territorio locale.

Un altro motivo è legato alla competitività dei prezzi dei prodotti che rigorosamente tax free, agevolano non solo il consumatore, ma anche il venditore. A queste due principali ragioni, se ne potrebbe aggiungere una terza, quella relativa allo status. Gli utenti tendono, infatti, a percepire i prodotti esposti in uno shop travel retail come articoli di alto livello. La percezione del valore e lo status del singolo prodotto, e conseguentemente del brand, può così essere notevolmente incrementata.

Il travel retail e la sostenibilità

Da consulenti, sviluppatori e osservatori attenti del settore, noi di Reno sappiamo che oggi le scelte di un brand e ancor più di una proprietà non possono prescindere dal criterio della sostenibilità. Aprire un ristorante o un negozio in una stazione permette di riqualificarla, rendendo il passaggio più gradevole e accogliente.
Questo ha risonanze anche su tutta l’area urbana, perché con il travel retail ci si riferisce a luoghi-perno del traffico urbano e quindi punti di riferimento per i flussi demografici. Una sostenibilità che è sinonimo di luoghi a misura di viaggiatore non solo da un punto di vista estetico, ma anche di servizi e di adeguamento alle sue abitudini di consumo.

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